Castello di Nucetto

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Descrizione

Castello di Nucetto Il castello odierno è frutto di interventi apportati nel corso dei secoli. Né si conosce la data certa della sua prima edificazione. Recenti studi tendono a ritenere che una torre preesistesse nel sito, successivamente rimpiazzata dall’attuale. Scarsi sono i documenti che trattano l’argomento. Alcuni controversi però, citano un castrum Noxeti nel 1142. L’esistente è frutto di un impianto originario XI – XII secolo, ampliato alla fine del XII. Per raggiungere l’attuale fisionomia nel XV, con l’ampliamento a forma di abitazione (ora appena percettibile) di un discreto Palacium subtanum. Si possono ancora osservare alcuni affreschi oramai sbiaditi per le intemperie. In origine fu in proprietà dei de Nuceto (tenuto per loro conto da un castellano), che si coalizzarono in una fazione filo guelfa contro Giorgio II dei marchesi Ceva. Persero la partita e furono spodestati e banditi. Si trasferirono nel marchesato di Saluzzo ed ottennero il feudo di Cavallerleone, Monasterolo, Bonavalle e Murello. Il castello ed il feudo passò ai Ceva e divenne residenza principale del longevo ramo Ceva di Nuceto. Restò abitato sin verso la metà del secolo XVIII e vi tenevano la residenza almeno quattro famiglie contemporaneamente. Nel 2016 fu visitato da una famiglia discendente proveniente dall’Australia. Subì devastazione nella seconda decade del 1400 dalle truppe dei Savoia – Acaja, rimanendo preservato solamente per la metà che era stata venduta ai De Marco di Finale. Fu ancora oggetto di molestie da parte degli uomini di Giorgio Spinola all’inizio del 1500, al soldo del marchese di Finale. Col passaggio del Marchesato di Ceva ai Savoia (la duchessa Beatrice di Portogallo) ne assunse la giurisdizione nel nuovo stato che si andava formando. Verso la fine del XVIII secolo, allorquando la nobiltà proprietaria si era accasata a Torino per occupazione presso la corte, veniva utilizzato dal comune come prigione e fungeva pure da residenza del Rettore della vicina chiesa dei SS. Cosma e Damiano. Durante il periodo dell’invasione francese del 1796, fu occupato tanto dai difensori piemontesi quanto dagli invasori che successivamente vi stabilirono una gran guardia. Venne fatto distruggere dagli stessi napoleonici nei primi anni del 1800 unitamente al forte di Ceva. Dopo la Restaurazione, il ritorno dei Ceva di Nucetto come legittimi proprietari, non causò comunque la ricostruzione. Evidentemente troppo costosa per un’abitazione tutt’al più riservata alle vacanze estive. Si accontentarono di tirar su una modesta villetta nel ricetto, utilizzando gli stessi materiali attorno al 1835, che oggi risulta demolita dall’attuale proprietario.

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Ultima modifica avvenuta il lunedì 27 febbraio 2023, 17:08

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