Le Cappelle
Cappella della Beata Vergine della Neve
In località Costalunga, distante più di un chilometro e mezzo dalla parrocchia, in mezzo ai boschi, c'è questa cappella dalla capienza di c.a. 100 persone munita di portico sul frontale.
Nell' ancona è raffigurata l'Apparizione . Più in alto un quadro della Madonna col Bambino. Vi si celebra la messa due volte l'anno; il lunedì della seconda domenica di Pentecoste e il 5 d'Agosto. Alcune processioni votive venivano fatte in caso di bisogni straordinari della popolazione, come piogge o serenità.
(Ho ragione di credere che la cappella campestre sotto il titolo della Madonna della Misericordia, eretta dal mastro Giovanni Trifumo, come riportato nella relazione del Rettore Giuseppe Francesco Ceva alla fine del secolo XVII al Vescovo, fosse questa. La tradizione vuole che gente chiamata Trefumi o Trefiumi avesse abitato in località Costalunga molti anni prima).
Cappella di San Bernardo
Posta all'estremo della Roata sulla vecchia strada per Bagnasco, rettangolare di forma, con il muro dell'altare a forma di semicerchio. Capiente 100 persone e con dipinti di modesto valore datati 1591 raffiguranti la Vergine
col bambino, i santi Rocco, Sebastiano, Giovanni Battista e un altro santo non identificato. I Confratelli vi si recavano in processione per tre domeniche consecutive dopo la Pasqua. Vi si celebra messa il giorno di San Rocco (16 agosto) e un tempo vi si giungeva con la processione del Corpus Domini. E' stata introdotta dal Prevosto Martini l'usanza di benedire gli armenti in occasione della festa del Patrono.
Anche in questo caso sono le elemosine ed una questua di castagne, a costituire i fondi per la sua manutenzione.
Cappella di San Pietro
Al centro della borgata dei Caramelli, esisteva la cappella di S. Pietro, di forma rettangolare, semicircolare il muro contro il quale poggiava l'altare, capiente per 130 persone circa.
Non conteneva dipinti e sculture. Vi fu eretta una piccola tribuna sulla porta. Anche in questo caso restava aperta nei giorni festivi per permettere ai residenti nella borgata di recitare il Rosario. La cura della costruzione era affidata ai proventi di una questua di castagne e dalle elemosine delle persone pie.
C'era un quadro rappresentante la Vergine col bambino e ai lati alcuni Santi fra i quali Pietro e Bernardo. Per Don Martini il dipinto era di ben meschino pennello ed in mediocre stato. C'era ancora una statuetta in legno raffigurante il patrono di mediocre scalpello pure questa. Sul piccolo campanile c'era una campanella di circa 3 miriagrammi di peso.
Vi si celebrava la messa il giorno di S. Pietro e vi si arrivava in processione dalla Chiesa Parrocchiale accompagnando la statua che, la settimana precedente la festa, era portata nella parrocchia. La cappella, che si trovava al centro dei Caramelli, fu abbattuta quando si migliorò la strada provinciale per Perlo (all'epoca comunale) nell'anno 1913.
Dall'archivio comunale abbiamo rilevato la piantina allegata indicante l'esatta ubicazione della Cappella nella borgata Caramelli nonché le indicazioni dell'intervento che si rendeva necessario per adeguare la larghezza della strada. Era prevista infatti la demolizione totale della cappella di S. Pietro e di un' ala della casa Gazzano posta di fronte.
Oggi giorno è stato eretto un pilone votivo intitolato a in prossimità di dove era originariamente costruita la Cappella.
Cappella di San Rocco
Posta all'estremo della Roata sulla vecchia strada per Bagnasco, rettangolare di forma, con il muro dell'altare a forma di semicerchio. Capiente 100 persone e con dipinti di modesto valore datati 1591 raffiguranti la Vergine
col bambino, i santi Rocco, Sebastiano, Giovanni Battista e un altro santo non identificato. I Confratelli vi si recavano in processione per tre domeniche consecutive dopo la Pasqua. Vi si celebra messa il giorno di San Rocco (16 agosto) e un tempo vi si giungeva con la processione del Corpus Domini. E' stata introdotta dal Prevosto Martini l'usanza di benedire gli armenti in occasione della festa del Patrono.
Anche in questo caso sono le elemosine ed una questua di castagne, a costituire i fondi per la sua manutenzione.
Cappella di Santa Lucia
Sempre alla Villa si trova su di un poggio verso Ceva, la Cappella di Santa Lucia, di forma rettangolare, capiente 60 persone.
La S. Messa veniva celebrata nel giorno di S. Grato, 9 settembre e la domenica dopo Pasqua, quando i Confratelli della compagnia dei Disciplinanti, vi si recavano in processione.
Raramente vi si officiava nel giorno di S. Lucia poichè, essendo in dicembre, non sempre era possibile raggiungere questa cappella in aperta campagna per la presenza della neve.
A riparo dell'ingresso c'è un porticato. Contiene un affresco dipinto attorno al 1840 raffigurante la Vergine, Santa Lucia e San Grato.
Cappella di San Antonio Abate
Di forma rettangolare, col muro del coro a semicerchio, della capacità di circa 100 persone, si trova nella piccola borgata dei Nicolini.
Non é ornata di dipinti ne' di sculture. Ha all'interno una piccola tribuna posta sopra la porta d'ingresso per permettere più capienza. Era aperta nei giorni festivi, poiché al suono dell'Ave Maria, era solito radunarsi la gente della borgata per la recita del Rosario.
Non si sa quando venne eretta ne' da chi. La manutenzione è assicurata dai proventi di una questua di castagne e dalle elemosine. Esiste un quadro sovrastante l'altare raffigurante la Vergine col bambino e i santi Antonio e Grato.
Don Martini asserisce essere il miglior quadro esistente nelle chiese di questo luogo. Sul piccolo campanile c'è una campana di peso 4 miriagrammi. Vi si celebra la messa il 17 Gennaio e, se di domenica, il 20 successivo.
Cappella di M. V. Assunta
Di forma rettangolare e della capienza di 150 persone circa, posta nella borgata del Livrato, si trova la cappella della Beata Vergine Assunta in cielo.
E' munita di tribuna, porticato esterno e campanile con campana di circa 4 miriagrammi di peso. Vi si celebra la messa parrocchiale nel giorno dell' Assunta ( 15 agosto) e si effettua una processione con la statua della Vergine scolpita in legno.
La statua in legno è scultura pregevole del Roasio di Mondovì e fu acquistata nel 1852 assieme a quella della Patrona.
L'altare dispone pure di un tabernacolo. Anche in questo caso, oltre alle elemosine, veniva fatta una questua di castagne per la manutenzione della costruzione.