alla relazione del Corvesy 1753

Relazione della provincia di Mondovì, fatta nel 1753 dall'Intendente Corvesy

Introduzione

Per corrispondere all'intento avuto dalla M. S. in ordinare alli rispettivi Intendenti la visita delle provincie repartitamente in un triennio quale suppongo sia l'accerto non solo delle città, e comunità componenti il dipartimento loro, ma particolarmente ognuna d'esse riconoscere la quantità e qualità de' territorii, il commercio e il traffico degli abitanti, il prodotto d'essi se abbondevole o mancante, indagare gli abusi che possano concorrere ne' pubblici maneggi, i scoprire e conoscere ogni cosa che giovar possa alla felicità de' popoli, all'aumento de' medesimi, ed alla facilità d'ogni genere di commercio. Mi credo in dovere d'esporre, e riferire quanto riuscito siami di penetrare nella visita da me fatta di questa provincia.

 

La provincia di Mondovì resta composta di numero 64 comunità fra quali vi sono quattro Città, 11 Luoghi cospicui, 25 mediocri e 20 infimi, vi sono pure oltre a dette Città, e comunità quindeci altri luoghi chiamati delle Langhe, via nuova conquista, quali però non formano causato, e si regolano secondo i loro antichi statuti, e consuetudini.

 

Trovasi una parte di questa provincia in pianura qual ha principio dalla città capo di provincia e s'estende verso Ponente, e mezza notte sino al fiume Stura, confinando da questa parte colle provincie di Cuneo e Saluzzo, l'altra parte resta situata in montagne verso mezzo giorno confina colla provincia di Nizza, e gli stati della Repubblica di Genova, la terza parte poi che resta verso Levante trovasi in collina ed ha sue coerenze con detti Stati di Genova e la provincia d'Alba.

NUCETTO LUOGO INFIMO

Trovasi il luogo di Nucetto nella valle del Tanaro distante dalla città di Mondovì miglia dieci e da quella di Torino quaranta, confina con li territori de' luoghi di Malpotremo, Bagnasco,  Perlo, e Ceva distanti dal medesimo fatta una comune miglia due; Dividesi in quattro quarti, denominati il primo Del piano, 2° Caramelli, 3° La Villa, 4° Livrato di poca distanza l'uno dall'altro;

La tradizione antica vuole che questo luogo sia molto antico, come lo danno a diveder molte rovine d'antiche fabbriche, e particolarmente il castello situato nel detto quartiere della Villa, sendo la casa della Comunità in quello del Piano.

 

Il fiume Tanaro scorre in contiguità del quartiere del piano ove vi è un ponte molto antico d'un sol arco, sotto cui scorre detto fiume; questo ponte per altezza e larghezza dell'arco è il più celebre di tutto il Piemonte, e fors'anche dell'Italia, qual per esser stato in parte danneggiato dall'insolita escrescenza del fiume seguita nell'anno 1744 abbisogna di riparazione, ma a causa della grave spesa che resta necessaria, non è al caso di supplirvi salvo col concorso delle altre comunità della Valle.

 

Vi sono due parrocchie una sotto il titolo di S. Maria Maddalena situata nel quartiere del piano, e l'altra sotto il titolo de' S.ti Cosma e Damiano nel quartiere della Villa, e contigua al vecchio castello posseduto dalla fameglia de' Sig.ri Marchesi Ceva, ambe esse parrocchie sono sotto la direzione d'un sol paroco, distribuendo le funzioni parrocchiali a vicenda, or nell'una or nell'altra secondo l'antico stile; il paroco e li redditi parrocchiali sono a carte.

 

Evvi pure un'altra Chiesa della Confraternita de' disciplinanti sotto il titolo della SS.ma Trinità coll'abito bianco senza redditi.

 

Alla campagna vi sono le seguenti cappelle:

S. Rocco in cima alla Roatta del Piano, S. Bernardo nel quartiere della Villa, S. Lucia, La Madona della Neve, S. Antonio Abate, S. Pietro, la SS.ma Annunciata (Tutte queste cappelle sono in poca distanza dall'abitato e vengono mantenute con elemosine)

 

Oltre al Paroco che è il Sig. D. Michel'Angelo Tortoroglio di Cortemiglia vi sono due altri preti celebranti, e tre chierici.

 

La maggior parte del territorio resta in collina, e sebbene vi sia in questo luogo il gran passaggio che tende a Garescio, e da ivi alla riviera di Genova, e al principato d'Oneglia, tuttavia non v'è negozio di sorte alcuna, attendendo li particolari piuttosto a lavori di  campagna; le fameglie più commode sono quelle di Gervasio Prato, Luc'Antonio Penacino, Mastro Francesco Bernoco, Gioanni Francesco, Nicolino, Gioanni Domenico Penacino, Pietro Antonio Giacone, Gioanni Batta Odello, tutte persone idiotte, e rurali.

 

Non scorre su questo territorio alcuna bealera, né aquedoto, e sebbene scorra il fiume Tanaro l'acqua però del medesimo non può servire per l'irrigamento de' beni attesa la natural situazione in cui trovasi detto fiume.

 

Vi sono tre telari da tela.

Vi è un molino spettante a vassalli del Luogo qual è di reddito come infra.

La giurisdizione col titolo comitale spetta cioè un terzo al sig. Marchese Alessandro Ceva,  altro terzo al sig. Marchese Felice Ceva, ed altro al sig. conte Fauzone, il primo abitante in Ceva, e gli altri due nel Luogo Possedono li sig.ri Vassalli un censo signorile sovra la Comunità di £ 71.6 che annualmente a loro favore si impongono ne' causati, ed il pedaggio qual è di reddito £ 30. Non usano di prepotenza meno causano alcun aggravio alli particolari, ne tampoco s'assumono ingerenza negli affari comunitativi.

La Comunità vien regolata da tre soggetti, cioè il Sindaco e due consiglieri; ha casa propria, ove vien tenuto l'archivio delle scritture, quali sono in buon ordine.

Li cadastri sono molto antichi, ed abbisognano di riforma per la quale si daranno le opportune provvidenze, cessate che siano le circostanzi correnti.

Intendente Corvesy.
 

 

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